OPEN APPIA REGINA VIARUM
Da oggi in diretta sul sito web di SITAR le informazioni sullo scavo.

OPEN APPIA REGINA VIARUM
Da oggi in diretta sul sito web di SITAR le informazioni sullo scavo.

Ogni lunedì condivideremo gli aggiornamenti scientifici settimanali. È una sperimentazione messa a punto dalla Soprintendenza speciale di Roma che in tempo reale informerà il pubblico specialistico presentando relazioni di aggiornamento che saranno presenti anche sul web GIS.

Il Progetto APPIA REGINA VIARUM finanziato sul Piano stralcio “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020 – Delibera CIPE 3 del 1 maggio 2016, è finalizzato a comprendere dal punto di vista topografico il passaggio della via Appia all’altezza delle Terme di Caracalla. Dal 2019 la Soprintendenza Speciale ABAP ha messo in atto una serie di indagini geognostiche non invasive che hanno permesso di individuare diversi punti di interesse e di scegliere l’area su cui
intervenire con lo scavo archeologico. A partire dal 2021, anche grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi Roma 3, che da anni si occupa di indagare il primo miglio della via Appia, si è individuato il luogo dove
posizionare l’area di approfondimento. Dal 26 Luglio 2022 è iniziato lo scavo archeologico, una trincea di 4×23 metri nell’area giardino posta di fronte alle botteghe delle Terme di Caracalla. Ne è nato un progetto di Archeologia Pubblica (Open Appia Regina Viarum – https://www.facebook.com/openARV) che tutti i giorni racconta attraverso siti web, canali social (pagine facebook ed instagram) e appuntamenti sul luogo (tutti i venerdì alle ore 11 viene effettuata
una visita guidata nell’area a cura del team e poi un momento di scambio con gli archeologi) l’attività di ricerca, il lavoro e le novità emerse durante ogni settimana. All’interno della piattaforma webGIS SITAR le indagini effettuate dalla Soprintendenza Speciale ABAP e dall’Università Roma3 sono raccontate e descritte nell’OI 3210.

Puoi seguire lo scavo anche sulla testata ArchaeoReporter; sulle pagine facebook e instagram del progetto OpenAppiaReginaViarum, della Soprintendenza Speciale di Roma e del Progetto SITAR.